Secondo gli esperti, il diffondersi di terribili epidemie nell’antica Roma fu favorito dai cambiamenti climatici

San Sebastiano supplica Cristo per la vita di un becchino malato di peste (Josse Lieferinxe, 1497-99 ca.)
Lorenzo Pasqualini

Lorenzo Pasqualini Meteorite Italia 5 minuti

La storia umana è stata funestata da terribili epidemie, Che fece un numero elevatissimo di vittime e decimò letteralmente la popolazione. L’umanità non ha ancora potuto godere degli enormi progressi compiuti dalla scienza e dalla medicina: scoperta dei vaccini, Che ha salvato un numero enorme di vite umane negli ultimi secoli, Era ancora molto lontano.

Tra le epidemie del passato ricordiamo Peste di Giustiniano nel VI secolo d.C. La peste, secondo lo storico bizantino Procopio, “quasi spazzò via l'intera razza umana”. Si stima che la pandemia di peste bubbonica abbia ucciso decine di milioni di persone nel Mediterraneo.Ciò portò a dimezzare la popolazione dell’Impero Romano. Altre epidemie nei secoli successivi, ad esempio quelle del XIV secolo, decimarono ancora di più la popolazione europea.

Le prime epidemie epidemiche ampiamente documentate nella storia umana furono quelle avvenute durante l’Impero Romano.: Ricordiamo la peste antonina (ca. 165-180 d.C.), la peste di Cipro (ca. 251-266 d.C.) e la prima pandemia di peste bubbonica (ca. 541-766 d.C.), nota come peste di Giustiniano.

Epidemie durante l’Impero Romano e cambiamenti climatici

Uno studio recentemente pubblicato su Progresso della scienza È stato collegato Molte epidemie si verificarono nell'Impero Romano Tra il 200 e il 600 d.C. con i cambiamenti climatici dell'epoca. Gli scienziati hanno scoperto che i periodi di clima freddo e secco Nella penisola italiana Coincise con gravi epidemie nell'impero. Questo, secondo la rivista Scientifico americano, Potrebbe indicare che il cambiamento climatico ha causato stress nella società romana facilitando la diffusione di tali epidemie.

Ricercatori Hanno ricostruito il regime di temperatura e precipitazione dal 200 a.C. circa. C. Fino a 600 mt. C, Da un archivio sedimentario marino situato nell'Italia meridionale, che documenta fasi di instabilità e raffreddamento a partire dal 100 d.C. circa. C. in poi, ma soprattutto dopo il 130 d.C. C-Ca.

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Fasi fredde Chiaro tra circa 160 e 180 D. C, tra il 245 e il 275 d.C. C. Dopo circa il 530 d.C. C., Gli autori spiegano, associati a malattie epidemiche, Ciò indica che lo stress climatico interagisce con variabili sociali e biologiche.

Fasi fredde Chiaro tra circa 160 e 180 D. C, tra il 245 e il 275 d.C. C. Dopo circa il 530 d.C. C., Gli autori spiegano, associati a malattie epidemiche, Ciò indica che lo stress climatico interagisce con variabili sociali e biologiche.

Viene evidenziata l'importanza della dinamica tra ambiente e malattia nelle civiltà del passato La necessità di integrare la salute nelle valutazioni del rischio del cambiamento climaticoAggiungono i ricercatori.

Il raffreddamento del clima non è stata la causa diretta delle epidemie

Lo conferma il coautore dello studio, Kyle Harper, sulla rivista “Le Scienze”. Le epidemie non erano causate direttamente dal calo delle temperature; Cioè dal raffreddamento climatico di quei periodi, ma è possibile che fosse il risultato di disturbi (ad esempio, ridotte scorte di cibo, infestazioni di ratti, zanzare e altri parassiti) causati da questi cambiamenti climatici nella società romana.

Pertanto, il raffreddamento climatico non avrebbe causato direttamente le epidemie,Ma lo stress destabilizzante degli ecosistemi e delle società apre essenzialmente le crepe nelle quali avrebbero potuto inserirsi gli agenti patogeni responsabili di queste terribili epidemie.

Riferimenti di notizie:

Karen AF Zonneveld et al. (2024) Cambiamenti climatici, società ed epidemie nell’Italia romana tra il 200 a.C. e il 600 d.C. Progresso della scienza. https://www.science.org/doi/10.1126/sciadv.adk1033

Nella scienza”: https://www.lescienze.it/news/2024/01/30/news/clima_peste_impero_romano-14923689/

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