La stella italiana è in una disputa arrabbiata con gli allenatori

Daniele De Rossi Ha spiegato che la sua protesta con Gian Piero Ventura era nel tentativo di convincere l’allenatore a includere altri attaccanti nel tentativo fallito dell’Italia di raggiungere la Coppa del Mondo 2018.

IL Roma Il potente giocatore, che ha detto di essersi tolto la maglia azzurra “per l’ultima volta”, è stato ripreso dalle telecamere mentre mostrava la sua frustrazione per la decisione di non mandare l’attaccante del Napoli. Lorenzo InsigneAnche se l’Italia voleva disperatamente segnare nella partita che lunedì si è conclusa con un pareggio senza reti contro la Svezia.

De Rossi avrebbe detto: “Perché diavolo dovrei continuare? Qui non ci serve un pareggio, ci serve una vittoria!”.

Alla fine l’Italia soccombette a un pareggio senza reti, perdendo complessivamente 1-0 e perdendo le qualificazioni alla Coppa del Mondo per la prima volta dal 1958.

De Rossi è arrabbiato con lo staff tecnico. Foto: Ray 1

De Rossi punta su Insigne, che secondo lui dovrebbe esserci. Foto: Ray 1

Ma De Rossi ha chiarito che la questione non è personale nei confronti di Ventura.

“Abbiamo questa tendenza a riscaldarci tre volte ogni volta, poi cinque minuti dopo cambiamo e andiamo altre tre volte”, ha detto a Rai Sport.

“Ho solo detto che eravamo vicini alla fine e dovevamo vincere, quindi mandiamo gli attaccanti a scaldarsi, ho menzionato anche Insigne.

“Non dipendeva da me se fosse una questione tattica. Mi dispiace se ho offeso qualcuno. In quel momento pensavo che sarebbe stato meglio che venisse Insigne al suo posto”.

Sul suo futuro e sul fallimento dell’Italia aggiunge: “Ricominceremo, come abbiamo fatto dopo altri momenti deludenti.

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“Non credo che meritassimo di uscire dopo 180 minuti. La prestazione della Svezia è andata bene, ma è stata abbastanza equilibrata.

De Rossi canta l’emozionante inno prima della gara d’andata contro la Svezia. Foto: Getty

“Ora la prossima generazione è pronta a volare e con loro bisogna ripartire. È stato un momento quasi ridicolo da associare a una partita di calcio. Nello spogliatoio c’era un’atmosfera funebre, ma non è morto nessuno.

“Sono più di un decennio che vado in giro per Coverciano e in giro per il mondo con questa maglia, togliermela per l’ultima volta è una sensazione strana”.

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