Funzionari sanitari della Striscia palestinese hanno affermato che almeno 22 civili palestinesi sono stati uccisi in un attacco israeliano sulla Striscia palestinese di giovedì mattina.
I media internazionali hanno riferito che i soldati israeliani che combattevano con i militanti del Movimento di resistenza islamica (Hamas) sono penetrati in profondità nelle zone centrali e meridionali di Gaza con i carri armati.
I nuovi attacchi e raid sono avvenuti poche ore dopo che il presidente americano Joe Biden aveva esercitato pressioni sul primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu riguardo alla necessità di firmare un accordo di cessate il fuoco a Gaza e di rilasciare gli ostaggi, secondo quanto riportato da Reuters.
Ci sono stati mesi di colloqui intermittenti per il cessate il fuoco sulla stessa questione, ma Israele e Hamas sono rimasti fermi nelle loro richieste.
I medici hanno affermato che un raid israeliano ha ucciso 11 persone nella città di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, mentre altre sei, tra cui un giornalista, sono state uccise nel campo centrale di Maghazi.
Altre cinque persone sono state uccise in attacchi separati nel sud. Tra i morti a Khan Yunis c’erano una donna e suo figlio.
L’esercito israeliano ha affermato che nelle ultime 24 ore le sue forze hanno intensificato le operazioni a Deir al-Balah nel centro di Gaza e a Khan Yunis nel sud, distruggendo le infrastrutture militari palestinesi, sequestrando missili e uccidendo combattenti.
Hanno aggiunto che le loro forze hanno ucciso 50 combattenti palestinesi nella città di Rafah, nel sud di Gaza.
Quasi un milione di palestinesi e sfollati palestinesi vivono nella città di Deir al-Balah. I residenti hanno detto che i carri armati israeliani sono avanzati da est e hanno chiuso alcune strade che collegano la città a Khan Yunis.
I residenti hanno riferito che i carri armati dell’occupazione israeliana sono penetrati nelle aree di Al-Qarara e Hamad, a ovest della città di Khan Yunis, provocando lo sfollamento di molti residenti dai loro campi e rifugi. Per fare questo, hanno detto di aver attaccato con pesanti bombardamenti di carri armati e droni.
Secondo quanto riferito, alcune famiglie sono state costrette a trascorrere la notte per strada e sulle spiagge, senza poter trovare riparo.
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