Anafi – Arsenale: una biblioteca privata che è arrivata a cambiare l’alchimia del luogo

Ad Anafi

Sull’isola ci sono cappelle bianche sospese sulla cima di ripide montagne rocciose e ad un’altitudine di 260 metri è stato costruito un anfiteatro. Chora, le piazze bianche a picco sul mare, i tortuosi ciottoli realizzati con l’ardesia chiara locale che passano di tanto in tanto sotto gli archi delle basse case cicladiche e spiagge semplicemente indescrivibili. Ad Anafi.

Poco isola Che però ha un orizzonte ampio e un’estensione tale da regalarti il ​​tuo angolo. Un posto un po’ lontano dagli altri, dove puoi trovare un silenzio rinfrescante.

È il luogo dove il segnale della rete cala, la “nuvola” scompare e la forte luce sulle sue tante spiagge libere si schiarisce gradualmente, mentre l’acqua del mare derivante dalle immersioni evapora lentamente dalla superficie del corpo. Con l’ondata di caldo, le porte del restauro si aprono alle benedizioni del mondo analogico.

Aprendo un libro raccogliamo i pezzi rotti del nostro cervello e le parti frammentate di noi stessi, sulla pagina in cui ci troviamo ora. Da qualche parte vicino al mare, sotto qualche “paradiso” luminoso e sospeso, in estate.

All’Arsenale

Tra i bar, i ristoranti, i caffè e le enoteche che non mancano sull’isola, da pochi giorni si è aggiunta la biblioteca Arsenale – L’arsenale in italiano – che, secondo Theodoros Sikopos, uno dei proprietari – insieme a Giorgos Divanis e Nicholas Andropoulos – è arrivato a cambiare l’alchimia del locale.

La biblioteca si trova in un vecchio arsenale, ora completamente attrezzato con una vasta gamma di libri. Con libri selezionati provenienti da diverse biblioteche della regione del Mediterraneo si è recato ad Anafi per leggerli.

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L’arsenale intelligente è pieno di libri in varie lingue che emettono un suono sparso come di tuffarsi dall’alto, al mare e all’estate, al Mediterraneo, alla poesia e alla letteratura, all’arte e all’architettura, sebbene la maggior parte di questi libri – sia nuovi o usati – sono solitamente consapevolmente “in tasca” in modo da non aspettare di trovare un tavolino da assaggiare ma da leggere immediatamente.

All’interno c’è il dipinto di Merivelles “La Vergine Maria Sirena”, alcune pinne colorate allineate sul muro, una copia usata delle Cronache Nautiche con alcuni sassolini e una maschera marina, e un libro di nodi nautici con eleganti bottiglie di porcellana che non ci saranno mai . Pericolo di inquinamento del mare, una pergamena e alcune telecamere dell’Isola Perduta.

Così come il numero della rivista Nomas con i progetti di Dimitris Papaioannou di Anafi, i piccoli opuscoli della stampa cicladica e l’imponente tavolo in marmo che ci ricorda che Theodoros è uno scultore.

Infine, diciamo che la nuova biblioteca dell’isola ha già un “timbro” per le prime pagine dei libri che ricorderete di aver letto ad Anafi.

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