Elezioni e referendum in Moldova

I Moldavi hanno sostenuto Maya Sanda, ma erano equamente divisi sulla questione dell’adesione all’Unione Europea.

La Moldavia ha tenuto le elezioni presidenziali il 20 ottobre, nonché un referendum sull’adesione all’Unione Europea, e l’attuale presidente del paese, Maia Sandu, ha affermato che le elezioni hanno dovuto affrontare un’interferenza straniera “senza precedenti”.

COSÌ, Secondo i risultati del trattamento Con il 98% dei voti, Maia Sandu guida il primo turno con il 41,86% dei voti. Il 26,32% ha votato per il suo rivale, il candidato filorusso Oleksandr Stoyangelo. Al terzo posto – Renato Usati – 13,78%.

Visti i risultati ottenuti nel paese, si terrà un secondo turno di elezioni presidenziali, poiché nessuno ha ottenuto più della metà dei voti. Si giocherà il 3 novembre e si affronteranno Sandow e Stoyangelo.

Secondo i risultati del referendum sull’adesione all’Unione europea, le opinioni dei cittadini erano equamente divise – 50,10% hanno votato contro e 49,90% – con il 98% delle schede esaminate. Allo stesso tempo, gli analisti ritengono che una risposta positiva possa ancora vincere, perché i voti dei rappresentanti della diaspora, che sostengono principalmente l’UE, non sono ancora stati conteggiati completamente.

Il presidente della Moldavia, Maia Sandu, ha già affermato che le elezioni di domenica hanno subito un’ingerenza straniera “senza precedenti”. Nel suo discorso ai cittadini moldavi, Sandu ha detto che ci sono “prove evidenti” che le bande criminali che lavorano con potenze straniere ostili agli interessi della Moldavia hanno cercato di comprare 300.000 voti.

Ha aggiunto: “Il loro obiettivo era quello di minare il processo democratico. Il loro obiettivo era seminare paura e panico nella società… Stiamo aspettando i risultati finali e risponderemo con decisioni ferme”.

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Alla vigilia del voto, i sondaggi d’opinione mostravano che la maggioranza dei Moldavi era favorevole all’adesione all’Unione Europea. Nel frattempo, almeno cinque candidati hanno invitato i loro sostenitori a boicottare il referendum o a votare “no”, considerando il referendum un mero stratagemma volto a rafforzare la posizione di Sandu alle elezioni.

Elezioni in Moldavia: cosa si sa

Alla vigilia del voto, le autorità del paese hanno annunciato tentativi attivi di fare pressione sulla Russia.

Pertanto, la polizia moldava ha scoperto un piano attraverso il quale i residenti locali sarebbero stati inviati in Russia per addestrarsi a partecipare ai disordini civili a Chisinau e in altre grandi città del paese. Gli organizzatori sono legati al fuggitivo uomo d’affari filo-Cremlino Ilan Shor. Le autorità hanno anche affermato che la Russia ha organizzato una rete “mafiosa” attraverso la quale ha pagato i Moldavi affinché votassero contro l’adesione all’Unione Europea in un referendum tenutosi il 20 ottobre, così come contro il presidente filo-occidentale Maia Sandu in un’elezione simultanea.

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