10 civili sono stati martirizzati, tra cui una madre e i suoi due figli, e quattro sono rimasti feriti a seguito di un attacco aereo israeliano nel governatorato di Nabatieh, nel sud del Libano.
Secondo Agenzia di stampa nazionaleL’aggressione israeliana è avvenuta all’alba e ha preso di mira una fabbrica di cemento nella zona industriale del villaggio di Wadi Kafour.
Il Centro operativo di emergenza del Ministero della Salute ha confermato che la maggior parte delle vittime erano rifugiati e lavoratori siriani e che anche diversi bambini sono rimasti feriti.
L’atto criminale è avvenuto mentre Israele effettuava voli di ricognizione con droni nel sud del Paese, sopra le città e i villaggi di Tiro, Al-Buzuriyah e Al-Qadmus.
Le immagini pubblicate sui social media mostrano l’entità dei danni causati dall’ostilità israeliana nella zona industriale di Wadi Kfour, nel distretto meridionale di Nabatieh.
Nella sua continua aggressione, l’artiglieria di Tel Aviv ha preso di mira, questa mattina, l’area di Khallet Warda fuori dalla città di Aita al-Shaab e i villaggi di Markba e Konin, nonché l’area tra Hadada e Tira.
Ieri aerei da guerra israeliani hanno bombardato i villaggi di Maroun al-Ras, Hanin, Aitaroun, Kafr Kila, Khiam e Aita al-Shaab.
Squadre di vigili del fuoco hanno invece lavorato per spegnere l’incendio scoppiato dopo il bombardamento israeliano della città di Bint Jbeil, nel sud del Paese, secondo quanto riportato dal canale arabo. I campi.
L’aggressione israeliana continua nel bel mezzo della visita diplomatica occidentale e araba in Libano, nel timore di uno scontro globale nella regione.
L’entità israeliana e il suo alleato americano vivono attualmente in uno stato di anticipazione a causa della ritorsione della resistenza libanese (Hezbollah) e dell’Iran per gli omicidi sionisti a Beirut e Teheran il mese scorso.
Il massacro israeliano contro il Libano è avvenuto sabato dopo che i colloqui per il cessate il fuoco si erano interrotti a Doha e i negoziatori avevano annunciato il loro ritorno la prossima settimana.