Jorginho ha ammesso che il pareggio dell’Italia a sette secondi dalla fine contro la Croazia è stato “la bellezza del calcio”, ma “a questo livello non puoi riposarti nemmeno un secondo”.
Il centrocampista dell’Arsenal era uno dei giocatori che avrebbero dovuto essere eliminati oggi dalla formazione titolare, ma invece è diventato il fulcro del nuovo sistema tattico.
È stata una serata drammatica, poiché dopo che Gianluigi Donnarumma ha parato un calcio di rigore di Luka Modric a seguito di un fallo di mano di David Fratesi, Modric ha segnato pochi istanti dopo ed era sul punto di assicurarsi il secondo posto nel Gruppo B.
La situazione è andata avanti così fino a quando al 98′ il subentrato Mattia Zaccagni ha tirato un meraviglioso tiro di destro in area.sì Minuti per essere sicuri L’Italia pareggia 1-1 e affronterà la Svizzera agli ottavi.
“Questo è il bello del calcio, quando vedi che le cose sono dure, ma continui a credere, credi nei tuoi compagni e continui a lottare, non ti arrendi mai e alla fine vieni ricompensato quello che è successo e tutti meritano credito. Lo ha detto Jorginho a Sky Sport Italia.
“Possiamo sempre migliorare e penso che ora dobbiamo goderci questo risultato e questo momento speciale, perché queste situazioni vanno godute. Da domani ci siederemo e vedremo su cosa lavorare, ma siamo felici di vedere felici i nostri tifosi. “
Jorginho parla delle questioni tattiche italiane
La Nazionale italiana all’inizio si è affidata al 3-5-2, che la rendeva più equilibrata, ma anche questa volta è stata molto lenta nel muovere la palla.
“Abbiamo controllato di più la partita nel primo tempo, commettendo alcuni errori giocando da dietro e creando situazioni che avremmo potuto creare per loro”, ha ammesso Jorginho.
“Questo è un aspetto su cui dobbiamo lavorare. A questo livello non si possono riposare gli occhi neanche un secondo, perché prima abbiamo concesso un rigore e poi un gol che poteva essere completamente evitato.
“Abbiamo lottato con orgoglio e abbiamo continuato a spingere, spingere e spingere, finché il risultato non è stato raggiunto”.
Luciano Spalletti ha espresso la sua rabbia nei confronti dei giocatori che non hanno preso abbastanza rischi e hanno commesso errori basilari.
“Non ci accontentavamo solo di tenere la palla, cercavamo di spostarli fuori posizione. Il problema era che quando passavamo la palla in verticale, li posizionavamo male e commettevamo falli tecnici”.
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